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Post politico-depresso (e in ritardo…)

Ma i nostri politici, di qualunque colore, hanno un’idea realistica di quanto contiamo? Di quanto siamo (in)influenti? E noi tutti, ce l’abbiamo?

Per aggiornarmi sulle cose italiane, leggo Repubblica o il Corriere on line. Per aggiornarmi su quelle americane e non solo, ascolto una radio che fornisce notiziari in coproduzione con la BBC. Notizie approfondite sugli Stati Uniti e sui fatti di una certa rilevanza. Un fatto di una certa rilevanza può essere una decisione della Cina, le tensioni in Zimbabwe o Pakistan, aggiornamenti su Israele e Palestina. Cose che possono o condizionare il mondo dal punto di vista economico o provocare emergenze umanitarie su vasta scala. Oppure, certamente, cambi di governo. Insomma, cose piuttosto eclatanti.

La nostra fiera nazione e relativa classe politica si sono guadagnati due-menzioni-due nel corso degli ultimi mesi: la decisione di Prodi di mandare l’esercito a Napoli in missione immondizia; e la caduta del governo. Visti da qui, posso dirlo? facciamo ridere. Non contiamo una mazza, e giustamente. Abbiamo in teoria tutto quello che servirebbe a un paese a far parte dei paesi che funzionano ma, per la nostra beata idiozia e piccolezza, ci siamo impelagati in una situazione che non ha neanche quei toni del dramma per i quali qualcun altro se ne preoccupa. Se proprio si accorgono delle nostre beghe di condominio si fanno una risatina beffarda e ci bollano come "i soliti italiani", altrimenti non ci considerano proprio.

Nel frattempo, convinti della nostra genialità e preparazione ben oltre la magra realtà dei fatti, campati finora di rendita su posizioni di mercato che erano solidissime vent’anni fa ma che adesso sono quasi azzerate, non ci rendiamo conto che il giocattolo si sta definitivamente sfasciando e che il sistema Italia non è più in grado di interagire a livello internazionale perché continua a guardarsi l’ombelico. Sempre a caccia di soluzioni speciali e creative perché di metterne in piedi una normale (come sono in grado di fare tutti) non siamo capaci; quindi, chi (tutti gli altri) adotta soluzioni normali e prevedibili, magari va a fare affari con qualcun altro. Non se ne rendono conto i politici. Non se ne rendono conto gli imprenditori. Non se ne rendono conto le persone. Una risata (del resto del mondo) ci seppellirà?

  1. gennaio 28, 2008 alle 21:38

    sotto un cumulo di rifiuti

  2. gennaio 28, 2008 alle 21:40

    Ecco, in questi giorni volevo giustappunto chiederti come hanno commentato in the USA questo bello spettacolo:

    http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/politica/opposizione-spumante/opposizione-spumante.html

  3. gennaio 28, 2008 alle 22:26

    yetbutaname: a seppellirci in quelli ci pensiamo già da noi benissimo!
    ProfAntigone: come stavo dicendo nel post, proprio un bel nulla. Che non so, ma forse è peggio persino che essere coperti di ridicolo

  4. gennaio 28, 2008 alle 22:46

    ..è già , non facciamo neppure più ridere.
    Se l’italia sul Titanic fosse stata l’orchestra si sarebbe inabissata litigando per decidere l’ultimo pezzo da suonare ( italia scritto in minuscolo non è un errore) sigh

  5. gennaio 28, 2008 alle 22:52

    giapatoi: ma no, dai, magari si sarebbero accordati su una polka finlandese…

  6. gennaio 28, 2008 alle 23:31

    Putroppo in Italia vige la filosofia del maiale: non si butta via niente, nemmeno la vergogna. Tutto si ricicla, tranne i rifiuti

  7. gennaio 28, 2008 alle 23:46

    Leggevo su Internazionale che un giornale britannico ci ha definito come il paese più potente del terzo mondo. A me sembra un po’ ottimistico, persino.

  8. gennaio 29, 2008 alle 00:04

    Io le vicende le seguo da Dublino dove al momento vivo…e confermo:facciamo ridere tutti.

    Se non fosse che è il mio paese,riderei anche io..come giustificare a un qualsiasi Irish la mise di quel tizio che ha festeggiato a champagne e mortadella (supercafone docet)???

    Mi vergogno di essere italiana a volte…questa cosa mi rammarica molto,perchè io amo il mio paese,ma cosa dovrei mai fare?affondarci insieme?

  9. gennaio 29, 2008 alle 00:33

    La mia sconfinata cultura musicale ti ha sconvolto vero! eh eh !

  10. gennaio 29, 2008 alle 07:07

    Finché non avranno il coraggio di varare una vera politica energetica non ne usciremo mai.
    E’ meglio se non cagano le sceneggiate in parlamento, è una vergogna.

  11. gennaio 29, 2008 alle 07:58

    Boston, tu almeno vedi la cosa da un altro punto di vista, e non vedi i tg italiani che nascondono le notizie in maniera spaventosa, dando risalto all’ennesimo cazzo di orso che nasce dallo zoo di Berlino. Io per sapere cosa dicevano di noi mi sono collegato al NYT e non era uno dei peggiori giudizi. Una mia amica che è vissuta per un periodo in Spagna si è collegata ad una agenzia spagnola che diceva: “vedremo cosa succederà, visto che in Itali la politica è sempre così imprevedibile e divertente”.

  12. gennaio 29, 2008 alle 10:18

    Per non parlare della Germania… Ci hanno sempre guardato con un amore un po’ invidioso, ora non interessiamo più.
    O meglio, non ci capiscono più. E preferiscono passare le ferie altrove.

  13. gennaio 29, 2008 alle 15:38

    So zauberei dal computer de MIster C.
    Qui bostonianon si respira un’aria di sfacelo che da l’angoscia. Di impero alla deriva, di topi per le strade e case che crollano. Napoli nell’immondizia è una metafora, di quello che c’è a Roma, e che sotto la patina dello sfarzo alligna. e guarda che nun è colpa de Uòlter che Uòlter è un sindaco fico. er mejo.
    Ma che qui è l’incubo. Nun se lavora, si diventa più poveri, si vede Ruini che scalpita contro l’aborto in prima serata, e via così.
    stattene la damme retta.

  14. gennaio 29, 2008 alle 19:01

    Cavolo, ma nessuno pensa che la colpa di questa deriva è di tutti? Nel nostro paese la gente perbene si mantiene fuori dalla politica e lascia le poltrone libere ai mediocri ignoranti . C’è una sorta di sotterranea rassegnazione che ci spinge ad indignarci per il tempo di un TG e poi a lasciar fare. In Italia sono successe delle cose che in qualunque altro paese con un minimo di consapevolezza civile avrebbero incendiato le piazze. Le sceneggiate volgari in parlamento con i nostri senatori che tirano fuori la mortadella e lo spumante per sbeffeggiare un avversario politico che è appena stato sconfitto avrebbero dovuto provocare una protesta civile da parte di tutti i cittadini di questo paese.

  15. gennaio 30, 2008 alle 06:59

    Katika, le proteste servirebbero qualcuno ascoltasse…
    E la polizia non caricasse.

  16. gennaio 30, 2008 alle 23:10

    Non credo sarà una risata a seppellirci.
    Basta Mastella.

    P.S. Non è solo la politica ad andare a scatafascio, è il paese intero.
    Può esser seria una nazione dove L’UNICO argomento dei telegiornali, da Natale in avanti, è stato l’affair Bruni-Sarkò?
    Io dico di no.

    P.P.S. Se Lei abita a Boston e io Le chiedo di salutarmi Ally McBeal che fa? Lo fa? Ossequi.

  17. gennaio 31, 2008 alle 12:21

    schifo e desolazione.
    Me ne andrei ora, se potessi.
    Bostoniano, guarda, forse è meglio leggere di noi dai giornali americani che vedere da casa la diretta dal Parlamento e lo champagne-e-mortadella-party.
    Perché qui sono gli unici parties che possono esistere.

  18. gennaio 31, 2008 alle 15:21

    Pellys: dio santo, capisco che ho confessato di avere 43 anni, ma così mi fai sentire un matusa! Nei blog vige obbligo del tu! Per tale offesa, NON ti saluto Ally McBeal. E ti dirò di più: neanche gli amici al Cheers!

  19. febbraio 4, 2008 alle 06:46

    tesò.. pure visti dal Belpaese facciamo ridere, crediammè -____-

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