Offida
Offida è un paese sulle colline dell’ascolano, noto per i merletti a tombolo, la festa de lu bove fint’, la sagra della focaccia ripiena e gli oggetti di steli di graminacea intrecciati. In particolare, fanno dei fantastici cestini sovrapposti, uno a tenuta praticamente perfetta, l’altro con il fondo chiuso da sottili cannucce leggermente scostate, che servono a infarinare il pesce per la frittura. Una meraviglia: si mette la farina nel cestino chiuso, ci si mette dentro il pesce, poi si passa il pesce nel cestino col fondo aperto tenendo quello col fondo chiuso sotto e si sgrulla il tutto. La farina necessaria a infarinare resta attaccata al pesce, l’altra se ne va dal fondo e viene recuperata nell’altro cestino.
Che è un modo semplice e delizioso di preparare materie prime di qualità. Come diceva ieri sera Anthony Bourdain, ex chef e ora autore/narratore di programmi di viaggi a sfondo culinario, certe volte la cucina italiana non è fare chissà che trasformazione, ma prendere un ingrediente fantastico e "try not to screw up".
Il che mi riporta al fatto che stasera mi ritrovavo un po’ di quei gamberetti del Maine, la cosa migliore e più economica che si possa trovare qui: pescati in mare (niente allevamento), spediti freschi senza surgelarli, costano meno di dieci euro al chilo. Purtroppo sono estremamente stagionali: si trovano da adesso a metà febbraio, poi finita la festa.
Il cestino di Offida non ce l’ho, ma un colariso giapponese e una ciotola ne hanno fatto benissimo le veci. Infarinati circa mezzo chilo di gamberi puliti e una zucchina tagliata a julienne fine con la mandolina. Caricata di olio la mia adorata padella di ghisa (cinque chili di padella che non va in lavastoviglie e non va lavata col detersivo, ma che meraviglia), fritto il tutto e servito con un’insalatina di belga tagliata sottile e condita con olio, limone e capperi.
Meritava il primo post dell’anno.
Anche il primo commento dell’anno. 🙂 Chissà che buoni…
E quello piccolo con le guanciotte li ha graditi? Me lo mangi di baci per favore?
Bye. L. HD
io ho il terrore di friggere.
Bedda Italia!
meritava eccome
(per Davide li avrai cotti al vapore, spero)
In effetti!!!!!!!!!!
E tu meriti il primo “ma che cazzo, m’è venuta fame!” dell’anno.
(io AMO i gamberetti)
(mi mangerei persino quello dei Muppets)
Rita
Rita: tu mangeresti anche la padella di ghisa…
Però, Boston, tu non fossi leggermente fuori mano farei di tutto per farmi invitare a cena. (Con la condizione che non sia io, poi, a pulire il padellone della morte, chiaro.)
gnamm!
e come lo lavi il padellone?
e soprattutto, il fatto che io non sappia usare la mandolina è colpa della mandolina?
mmmm acquolina… tranne per l’insalata!
(Di a-Mara basto io 🙂
Ciao
Salve!Ho trovato il tuo blog per caso, in un pomeriggio influenzato e annoiato. Ho letto, credo, qualche centinaio di post tutto d’un fiato, mentre la tachipirina cominciava a fare effetto.
Complimentoni assai!Mi hai fatto sbellicare dalle risate ma anche molto interessato con le tue riflessioni transatlantiche. Confesso di cominciare ad avere una predilezione per i blogger “emigranti”. Sara’ che sono appena tornato da un semester abroad e l’America comincia gia’ a mancarmi!Beh, continuero’ a seguirti su queste pagine, buon anno nuovo
niccolo’
Lemny: buonissimi! Il nanetto non li ha mangiati, si era sparecchiato una goduriosa frittata e stava già dormendo quando ho iniziato a cucinare per noi
Cinas: uh, perché? Io confesso che non lo faccio spesso (qui si mangiano fin troppi fritti su cui non ho controllo per friggere anche a casa), ma non lo trovo una cosa terrorizzante
Mint: assafa’!
yetbutaname: no, come sotto Davide ha mangiato altro. Ma mangia talmente poco fritto che forse, per una volta, glieli avrei dati così anche a lui
Danielalami: 🙂
Rita: erano BUONISSIMI; sai? ;-P
Loading: non è mica difficile farsi invitare a cena da me. Basta: 1) starmi minimamente simpatico (e di solito, per non starmici, uno deve dimostrarsi stronzo con fatti e parole); 2) dare segno di apprezzare la tavola; 3) essere carino con Davide; 4) non tirare fuori mille complicazioni quando invitato, ma dire semplicemente “sì”. Poi vabbè, il discorso distanza è un altro paio di maniche…
Tortadimele: strofinato con una spugna pulita sotto l’acqua calda, poi messo a bollire con acqua e bicarbonato (ieri anche aceto, per togliere un po’ di odore di fritto), quindi ristrofinato con spugna asciutta ancora caldo. La cosa importante è non rimuovere completamente la patina di grasso, se no la roba si attacca a morire. E sì, sono quasi certo che la colpa sia della mandolina. Trovarne una buona è un’impresa.
Volare: era buonissima anche quella! Per combattere l’amaro di troppo gli faccio fare l’acqua salandola, poi ci hanno pensato i capperi a quadrare il sapore
Niccolò: felice di aver contribuito a tenerti occupato in un giorno di influenza e che ti sia delurkato. Alla prossima!
E che è una mandolina?
sempre da quelle parti (devo controllare che non ricordo bene dove) c’è una disfida folcloristica molto simile, però con un toro finto. E’ un misto tra una festa religiosa e una pagana e con sto toro finto si danno delle mazzate clamorose (gli ascolani non sono proprio dolci per certe questioni…)
Vipera:
Serve a fare le verdure a fettine finifinifinifinifinifinifinifini
(se non stai attento e non usi l’apposita protezione, funziona benissimo anche con nocche e polpastrelli)
Non è proprio quella di Offida? Funziona(va) che la piazza è gremita e il fondo è magari scivoloso perché per carnevale è facile che nevichi. Ai bordi della piazza ci sono delle “stazioni” dove, per poter stare, DEVI bere vino. Al centro puoi non bere, ma devi evitare le cornate del bove finto, portato a spalla da sei baldi giovani. Se vieni incornato, DEVI bere vino. Lascio immaginare il risultato.
dunque vediamo:
1.non ti ho mai dimostrato di essere stronza nè coi fatti nè con le parole. (bene)
2. io la buona tavola l’APPREZZO (vero, chiappotte mie?) e come!!!!!!
3. io mi sono innamorata di Davide dal primo momento che l’ho visto in foto, immagina dal vivo!
4. sì sì sì,sì,sì SI’!!!
La distanza? (POOOOLP, viè qua fatti dare quei due biglietti scontati che dicevi l’altro giorno!) risolvibile.
Allora? che si mangia?
Tu presentati qua, poi vediamo. Di fame non si muore di sicuro.
Mmmm boni… ma l’olio te lo porti dall’Italia?
Mi hai fatto tornare a mente una strepitosa mangiata di calamari fritti piccolissimi (probabilmente anche fuorilegge) fatta tanti anni fa a Donoratico.
PS Bourdain è un grande.
aeee…col tuo blog rischio sempre di attaccarmi al frigo…m’è venuta fame pure se ho cenato poco fa…maronn…croce e delizia…
Perladarsella: per friggere non uso l’olio di oliva perché a me piace molto forte, fritto diventa veramente eccessivo. Comunque, quando posso (raramente) porto l’olio che ci regalano in Toscana. Altrimenti, per tutti i giorni ho trovato un olio cretese a 8 dollari al litro che, come dire, è imbarazzantemente buono per uno che tifa Toscana quasi coi paraocchi come sono io. PS: concordo! E chi se ne frega se in fondo come cuoco è un ottimo realizzatore ma non un artista!
Monna: un complimento, se ne ho mai sentito uno 🙂
ma questo è il menù di dopodomani sera, vero? vero????
eh?
eh?
eh?
(la solita sfacciata)
E’ pure un bellissimo paesello medievale e si beve un fantastico rosso piceno 😉
ashashashashshshshsha sto sbavando su laptop.
Mi vado a consolare con il barattolo di miele di melata d’abete (artigianale s”intende…)
sullepunte: no (il solito stronzo)
pugilessarossa: “bellissimo paesello medievale” sì, “fantastico rosso piceno” mah… Nonostante un legame affettivo forte con la zona (e una vita di frequentazione), non posso onestamente dire di essere mai incappato in un vino piceno che fosse molto più che “decoroso”. Le cose eccezionali sono altre: olive da tavola, pesce, verdure, carni, salumi, formaggi… Scusate se è poco!
Salvietta: “miele di melata d’abete”? Ostia, non so manco che sia, ma suona buono…
gnam!! ora m’è tornata la voglia di gamberi che sto tentando di arginare da qndo mi hanno dichiarata allergica ai crostacei! aaaaaaaaaaarghhhhhhhhh
dio, mi mancava!
ma quando assaggio io le tue prodezze? (perdonami ancora per un sacco di cose, ho di nuovo il mio mobile..capisciamme’)
Davidello un bacio grande e un abbraccio a quella gran donna di Pigrazia!
Prova il piceno ciù ciù se non ti è mai capitato…a me piace molto 🙂
No, in effetti: mi sa che l’azienda deve essere relativamente nuova.
Infatti: data 1970, ma leggo che la sterzata innovativa è stata data da dieci/quindici. Vedrò di provvedere.
ma quindi con cosa si lavala padella di ghisa da 5 kg?
Anonima Curiosa
Curiosa:spiegato al commento 11 in risposta a Tortadimele! 🙂
Oh, mi son perso DiVerde (cazzo, che sfiga, ragazza mia!!!) e la Pilla (di questo passo, stiamo messi malissimo… Anche colpa nostra, eh?)
AHO A BELLO DE CASA, MA SABATO CHE PORTI IN TAVOLA, PER FESTEGGIARE? 😉
rido
perché Offida la conosco e i gamberetti del Maine mi fanno venire in mente Forrest Gump :o)
Pillow: proprio niente, sono invitato a cena da qualcun altro! 🙂 La festa la faccio il giorno dopo ma, viva la pigrizia, darò quattro cazzate
Notforever: Jém’ be’ p’Offit’? 🙂 I gamberetti penso che Forrest Gump li pescasse in Louisiana, però…
no, è che ripassavo di qui e mi è venuta l’acquolina in bocca per i gamberetti. mannaggiattè!
Ti rimando al commento 18, Kat!
Io quest’anno scendo in italia apposta per lu bov fint. Ti devo riportare un cestino extra?
Mammamsterdam: in realtà , mi piacerebbe andarmelo a prendere di persona. E, con l’occasione, strafogarmi di olive, ciauscolo e una fraccata di altre cose, oltre che magari cenare all’Osteria dell’Arancio (finché c’è)