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Archive for aprile 7, 2008

Mia cusèina mi ha fregato…

aprile 7, 2008 13 commenti

…neanche faccio in tempo a nominarla per il meme del post precedente che scopro che ha riaperto il blog… Beh, bentornata fra noi!

Categorie:Uncategorized

Fatti un meme…

aprile 7, 2008 32 commenti

…i dettagli son da me, dice Sullepunte… Io, il meme delle 6 cose che non sapete di me (e meno male che a Sullepunte è capitata la variante a 6, mi è capitata anche quella a 8) pensavo di essere riuscito a scansarlo. Credevo, come quelli che si fanno una malattia esantematica e si trovano gli anticorpi anche per altre due, che il mio post su 5 cose che mi imbarazza ammettere che mangiavo spesso mi avesse messo al riparo dalla cosa. Think again. Fra l’altro, Sullepunte dice che non vale dire che tendo ad essere preciso…

OK, Sullepunte, non lo sai ma mi hai fatto venire in mente la prima cosa. Ossia, io tendo ad essere preciso nelle cose che faccio ma sono la persona più disordinata del mondo. Quando Pigrazia e io ancora ci frequentavamo in amicizia (sì, c’è stata una fase in cui non ci interessavamo affatto), capitò che, complice una pipì ad alta pressione, andammo a casa mia. E Pigrazia, che aveva deciso che ero una persona simpatica ma dio santo, possibile che questo non si rilassa mai, decise che ero umano. Molto umano. Al terzo calzino idrofobo che l’aggredì, pensò forse anche troppo umano.

La seconda cosa è che mia madre e Pigrazia hanno due varianti dello stesso nome. Solo che, per come sono distribuite le due varianti, uno che non le conosca pensa che la più giovane delle due si sia beccata familiarmente il vezzeggiativo a scopo di riconoscimento. Ebbene no, quella col vezzeggiativo è mia madre.

La terza cosa… ah sì, visto che abbiamo tirato in ballo la mamma… Da complesso di inferiorità a vita (e mi sa che c’è). Quando mi iscrissi a lingue, mi disse impietosamente che mi ero preso una facoltà per signorine in cerca di marito. Quando, gasato dal secondo trenta, le chiesi che cosa avrebbe fatto se fossi uscito con 110 e lode, lei disse di preoccuparmi di cosa avrebbe fatto se NON lo avessi preso. Già, perché la signora:

  • ha preso una prima laurea in biologia (i genitori non le hanno consentito di fare medicina)
  • con me già nato, una separazione alle spalle e un lavoro ottenuto grazie alla prima laurea, si è iscritta a medicina alla faccia dei genitori. Era prima del 1968, quindi le hanno riconosciuto tipo 3 esami della laurea in biologia (oggi sarebbero stati molti di più). Naturalmente, poi ha proseguito con la specializzazione
  • Nel frattempo, ha conosciuto un altro uomo, con cui ha avuto altri 3 figli
  • Sempre nel frattempo, si è fatta tutta la carriera di ricercatrice e quella di dirigente di ricerca in un’istituzione pubblica, senza avere uno straccio di santo in paradiso. Tanto per rendere più interessante la cosa, ha collaborato attivamente con progetti OMS e UE, il che l’ha costretta a impararsi l’inglese dopo i 30 anni (aveva fatto francese a scuola)
  • Se tutto questo non bastasse, cucina in modo indescrivibile.

Insomma, io cerco di non fare il solito italiano che mia mamma di qui, mia mamma di là, ma il personaggio è davvero ingombrante.

La quarta cosa… Avevo circa 4 anni e il babbo, brillante ricercatore in geografia, era stato incaricato dal secondo canale RAI di tenere brevi programmi sulla geografia che andarono in onda verso ora di pranzo per una settimana o giù di lì. Un giorno fece una puntata sulle razze umane e a tutti parve commovente riunire tanti bei bambini di razze diverse. Acchiapparono una nerettina, due giapponesi e qualche altro esemplare e, come bianco caucasico, pescarono direttamente in casa. Durante la registrazione io, che pensavo che la cosa sarebbe stata eccitantissima, mi stavo facendo du’ maron inscì a sentire cometichiamiquantiannihai e non arrivava mai il mio turno. Quando mi misero il microfono davanti, dissi tutto d’un fiato e senza aspettare domande: "Mi chiamo Bostoniano Tal dei Tali, sono di ‘Oma ho quatt’o anni e ho gli occhi veDdi". Ore dopo, a fine registrazione (saranno state le sette di un giorno di febbraio o giù di lì), dissero: "Ora andate tutti a giocare in giardino, eh?" E chi fu secondo voi quello che, invece che millantare entusiasmo, disse più realista del re "Ma come, là fuori è tutto buio" costringendo a rifare la scena? Esattamente.

La quinta cosa… non ho vie di mezzo fra l’essere completamente scaciato e vestirmi iper-formale super classico. Odio sia le cose con l’aria "vorrei ma non posso" che le "brillanti" idee dello stilista che si è svegliato con l’ispirazione (di solito ha lanciato in aria una moneta), e non sopporto la minima caduta di tono; quindi, la volta che mi piglio qualcosa di elegante, deve essere come minimo degna di Savile Row.  Ma siccome mi scoccia spendere un sacco di soldi e stare un sacco attento alle cose che mi metto, il 99,9% delle volte sembro il protagonista di un romanzo di Bukowski.

Oh, ora dovrei rilanciare a 6 persone. Beh, è il momento di rivelarvi la sesta cosa: odio le catene di S. Antonio, comunque le si travesta. E allora, sapete a chi rilancio? A Pigrazia, Esse e Colpodicoda. E Wayne. E mia cusèina. E Violacciocca. Che non hanno il blog o, se ce l’avevano, lo hanno chiuso. Così, se non gli va non se ne fa niente. E se gli va, è la volta che (ri)cominciano a postare.

Ossequi