Test tecnico
Questo post serve solo a vedere che cosa si riesce a combinare coi commenti
Dritta per ex splinderiani trasferiti di fresco
Sentite che storia:
- Andate sulla Bacheca (o Dashboard, a seconda della lingua in cui usate WordPress)
- Sulla sinistra, scendete giù giù fino a Impostazioni
- Fate clic su Generali
Nella schermata, troverete il titolo che avete dato al blog e una seconda riga (in inglese chiamata Tagline, in italiano nuncelosò) in cui c’è scritto quell’ostinato “Just another WordPress.com site” che, diciamolo, a me sta sul culo che si dica del mio blog. Se è vero anche per voi, sostituitelo con quello che vi pare (anche nulla), fate clic su Salva Modifiche e il mondo sarà più bello.
Ei fu
O almeno così pare. Insomma, sono venti minuti che Splinder gira a vuoto senza caricarsi. Migranti, iniziate a farvi sentire dai migrati, se no non vi troviamo più!
UPDATE: per qualche secondo è comparsa la schermata “Splinder in manutenzione” – poi, di nuovo il nulla
UPDATE 2: Elastigirl sta migrando pure lei
Post a reti unificate: migrazione da Splinder
Ciao,
Innanzitutto, nello spazio “soluzioni” ci sono vari post che parlano di quello che sta succedendo. Questo mi pare uno dei più illuminanti. Insomma, può darsi che ci si preoccupi per nulla, come può darsi che chiunque non sia Nonsolomamma o über-blogger analogo faccia bene a preoccuparsi – nell’incertezza, backup del blog è cosa buona e giusta. Per il dove, ammetterò che qui abbiamo valutato tutti solo iobloggo.com e wordpress.com, e io ho provato solo questi due casi. Se un’anima pia ha provato altre piattaforme, si senta autorizzato a contribuire.
Cosa fare: la preparazione e le operazioni sono simili, ma ci sono delle differenze su quello che vi servirà avere a disposizione. Per grandi linee:
- Salvate il vostro template di Splinder (basta andare nella pagina apposita, copiare tutto il codice e salvarlo in un file di testo qualsivoglia)
- Sostituitelo con il codice-fuffa che troverete nella procedura di importazione della piattaforma che avete scelto (almeno, per iobloggo e wordpress l’ho trovato lì) e confermate
- Andate nella pagina Configura del blog e scegliere (colonna di destra) l’opzione Impaginazione. Qui dovete disattivare l’impaginazione (c’è un’opzione apposita) e impostare
LA DATAL’ORA come specificato dalla procedura di importazione. Ho visto che sia iobloggo e wordpress richiedono chela datal’ora sia in formato giorno mese anno, ora:minuti (c’è solo un’opzione completa, scegliete quella). Non vi confondete e impostate ORA e DATA separatamente, quella che è importante è l’opzioneDATAORA che deve contenere TUTTO (oradata compresa) - Ora è il momento di importare. Per iobloggo siete già pronti, per wordpress avete una serie di rognette aggiuntive che vedremo dopo. Andate nella pagina di importazione (magari ci siete già passati per copiare il codice del template fittizio e leggere come impostare Splinder, quindi ce l’avete già lì che aspetta). Fornite l’URL del vostro sito su Splinder, scegliete il periodo di tempo per cui fare partire l’importazione e date il via. Importante: non provate a fare gli splendidi e specificare “dall’inizio della storia a un minuto fa”. Xanthippe e io ci siamo già scannati col problema. Importate a un anno alla volta, se non siete stati molto prolifici, se no fate addirittura di sei mesi in sei mesi.
- Infine, dare una faccia al blog. Iobloggo vi consente di importare il template di Splinder (che a questo punto avrete ripristinato rimettendo a posto il codice che avevate salvato). Non che il passaggio sarà completamente indolore, ma quasi. Finita l’importazione, sistemate le piccole differenze a mano e via. WordPress invece no: dovrete scegliere un template nuovo e impostarlo. C’è da dire che l’impressione di solidità che i template di WordPress danno è ben altra da iobloggo (o Splinder), quindi forse la rinuncia non sarà dolorosissima.
Dove andare: se non vi preoccupa il fatto di stare in una piattaforma con i problemi che Zeus ha brillantemente riassunto (ai quali aggiungerei una cronica scarsa prontezza di riflessi – il sistema reagisce in minimo mezz’ora a qualunque richiesta), la cosa più semplice è sicuramente andare su iobloggo.
Se invece volete un qualcosa di più ben fatto e seriamente gestito, e che può essere all’occasione passato su altri fornitori al volo (molte piattaforme blog si basano in realtà su codice wordpress, tipo altervista), siete pronti per provare ad affrontare la cospicua rogna che sto per descrivere (considerate che Xanthippe ha promesso di pubblicare istruzioni dettagliate).
- Innanzitutto, vi serve un’installazione wordpress in locale. Questo presuppone che abbiate un sistema relativamente recente (i requisiti non sono mostruosi). Installare wordpress non è semplice come un programma qualunque, perché deve avere altre cose installate sotto (server Apache, MySQL), ma si può fare tutto in una volta sola usando Microsoft Web Platform 2.0. Grazie ad Artemisia, posso passarvi un link a una pagina con tutti i link che vi servono E un video dimostrativo dell’installazione. Non vi complicate troppo la vita al momento di definire nomi e password di utenti ed amministratori, e ancora meno state a mettere frasi segrete, chiavi e cose così: mettete un nome utente e una password unici, tanto è solo per fare ‘sta menata qui
- Una volta scaricato wordpress in locale, apritelo e create il vostro nuovo blog
- Andate qui: ci troverete il plug-in per importare da Splinder in WordPress assieme alle istruzioni per installarlo (in pratica, si tratta di decomprimere lo zip, copiare la cartella scompattata dentro una certa cartella dell’installazione wordpress, quindi tornare in wordpress, cercare il plug-in nell’apposito elenco e fare clic su “attiva” per farlo partire)
- Siete pronti a procedere all’importazione come descritto sopra, ossia a un pezzo alla volta. È piuttosto più lento che in iobloggo, purtroppo
- Ora che il blog in locale è completo, è il momento di esportarlo in formato XML per passarlo in un blog ospitato su wordpress.com, altervista.net o simili. Basta avviare il comando Esporta e selezionare il formato appropriato. Otterrete un file enorme, e qui c’è potenzialmente un altro problema: perché wordpress lo reimporti, non deve eccedere certe dimensioni. Per darvi un’idea, il mio blog era a circa 70% del massimo consentito. Se avete scritto molto, regolatevi: potreste avere bisogno di creare due blog, almeno in locale
- Ora siete pronti per scegliere un template e fare tutte le modifiche che vi pare. Modificare WordPress nel codice è rognoso, ma ci sono molti strumenti per attivare Widget e inserire cosine
Che dire, ora a voi la scelta. Personalmente, iobloggo va benissimo se, come me, volete solo fare un backup perché siete andati altrove (tranne che sono troppo snob-fighetta per iobloggo); ma, se pensate di far proseguire il blog, wordpress è un’altra cosa. Quale che sia la vostra decisione, ditemi dove siete andati a finire. Buona fortuna!
Archivio spostato
Dopo un po’ di iobloggo, non mi piaceva la nuova casina. Ho seguito il non agevolissimo percorso e ho spostato tutto qui su WordPress. Bellino, direi. Quasi mi dispiace che mi piaccia più Tumblr.
Messaggio inquietante
Ciao, rompo il silenzio perché questa cosa che ho notato oggi riguarda fondamentalmente gli splinderiani:
Questo inquietante messaggio campeggia nella home page. Può significare due cose: a) Splinder ha raggiunto capacità massima, non intendono spendere per espandere ulteriormente l'infrastruttura, chi sta dentro sta dentro e chi sta fuori sta fuori; b) le cose vanno male e si preparano a staccare la spina. Fossi in voi, inizierei a salvarmi i post vecchi…
Ci vediamo su Tumblr
Arrivederci ad altrove
Dunque, non credo che aiuterà nella mia stipsi creativa, ma ho deciso di cambiare piattaforma. Sono contento di lasciare Splinder con una foto molto carina, altre spero di pubblicarne a breve nel blog nuovo, che per ora è vuotino. Lo trovate qui:
Non cambia nulla o quasi, persino il titolo è lo stesso. Naturalmente, l'account Splinder me lo tengo, con relativi permessi di accesso. Vi aspetto di là e buona permanenza!
La comodità è un fatto relativo
Io, per esempio, a dormire così starei scomodo
Post a rete unificata contro la legge bavaglio
Ho scritto qui che oggi c'era una manifestazione a cui aderire, ne ho tuittato, ne ho dato annuncio su Google+. E comunque, era stata annunciata anche da media meno rilevanti (tipo Repubblica on line). Quindi, presumo che sappiate che la manifestazione c'era, forse ci siete anche andati.
Beh, c'è qualcos'altro da fare: aderire, come ho visto che hanno fatto Salvietta e Zauberei, all'iniziativa di Valigia blu di pubblicare un post a rete unificata per dare al fatto il più rilievo possibile e, nel nostro piccolo individuale, cercare di aggregare un grosso di massa che si opponga, si spera efficacemente, a un'iniziativa che porterebbe la nostra libertà di parola al livello "dittatura morbida conclamata". Passo ora al testo standard:
Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog?
Beh, avete letto. Vi sarò grato se aderirete e diffonderete con tutti i canali che avete a disposizione.